Isaac Abrams (bio)


Biografia

Isaac Abrams si è formato nell’area artistica newyorkese dove, tra l’altro, ha fondato la prima galleria d’Arte Psichedelica, denominata “Coda Gallery”. Ha frequentato la Adelphi University e la New York University specializzandosi in giornalismo e storia, avvalendosi di questa formazione nell’ambito della sua ricerca artistica. Il suo “work in progress” si è sviluppato sulla pittura e da qui si è esteso anche alla scultura e al mondo della video-animazione sperimentale. 

Attualmente vive e lavora a Woodstock, Stato di New York. 

 

ESPOSIZIONI:

2006 Weiner Kunsthall, Vienna, “Summer of Love”
2006 FYR Gallery, Firenze, “The shape of mind”
2005 Schirn Kunsthall, Francoforte, “Summer of Love”
2005 Tate gallery, Liverpool, “Summer of Love”
2002 Vorpal Gallery, San Fransisco, California
1984 Centro culturale Kampo, Kyoto, Giappone, nuovi dipinti - Scambio culturale Giappone - NY Stati Uniti
1982 Graham Gallery, New York, “New York Visionaries”
1982 Omni Magazine Exhibition Space Art, Chicago, llinois
1979 Quantum Gallery, New York
1976 Shidoni Sculpture Exhibition, Santa Fe, Nuovo Messico
1972 Galerie McGwire, Vienna
1971 Whitney Museum of American Art, New York (progetto video sperimentale)
1971 Tate Gallery, Londra, “Drawing Masters of the 20th Century”
1971 Cologne Museum, Colonia, “Nuove direzioni”
1970 Galerie Bruno Bischofberger, Zurigo,
1969 Easthampton Gallery, New York
1968 Galerie Bruno Bischofberger, Zurigo,
1967 Easthampton Gallery, New York
1967 Galerie Bruno Bischofberger
1965 Coda Gallery, New York. Qui si è tenuta la prima mostra di Arte Psichedelica: dipinti, opere luminose, teatro multimediale, film sperimentali e poesie.
 
PROGETTI DI ANIMAZIONE

2002-1998 Rave Works, animazione libera, lungometraggio animato in formato multi-screen, New York
1997 Space Journey, 4 minuti di animazione per il secondo Caledidoscopio più grande del mondo
1997 Spring (Metamorphosis), 12 minuti di animazione al computer per il Caledidoscopio più grande del mondo
1996 Peace on Earth, 10 minuti di animazione al computer per il Caledidoscopio più grande del mondo
1995 Disegno e creazione del Caledidoscopio più grande del mondo, 20metri, 10 minuti di  animazione al computer per il Caledidoscopio più grande del mondo
1990 Progetto per Universal Theme Park, animazione in stop motion per il simulatore di “Ritorno al futuro”
1989 “Sinfonia a sorpresa” di Haydn, animatore e produttore di video-animazione per uso nel campo dell’educazione musicale
1988 Animation The Top 15 of 1750, Studi Barocchi in Movimento
1987 ATV, Ambient Video Project sperimentale, un’ora di animazione
1986 Commissione per Merill Lynch
1986–1985 Artist in Residence, WTZA, impiego di lavori al computer “paintbox” e montaggio video.
1985 L’allegro di primavera, animazione per “Le quattro stagioni” di Vivaldi vincitore del premio “Culture, Science & Hobbies Award”, dell’ International Software Fair Audio Visual Age Show,
1985 Animazione per video musicale, Spyra Gyra
1984 Oregon Suite, video di animazione astratta di 30 minuti, montata sulle musiche del Jazz Group Oregon. Questo lavoro girò il Giappone per uno Scambio Culturale USA-Giappone. Trasmesso sul canale televisivo NYC TV.
1983 Polyphrenia, 15 minuti di animazione allo “Studio 54” e all’”AIR Gallery”, New York
1982 Pyramid Man, 15 minuti di animazione allo “Studio 54” e all’”AIR Gallery”, New York
1971 Whitney Museum of American Art, New York (progetto video sperimentale)


BIBLIOGRAFIA:

- History of Modern Art, H. H. Arnason, 1st edition, Harry N. Abrams
- Art Through The Ages, De LaCroix, 6th edition, Harcourt Brace Jovanovich
- The Avant-Garde In Modern Painting, August Bazain, Simon & Schuster
- Psychedelic Art, Masters and Houston, Grove Press
- New Directions In Modern Painting, Udo Kulterberg, Cologne
- Whitney Biennial 2004, Iles, Curatorial Essay, Whitney Museum of American Art


Pianeta Abrams
Introduzione alla mostra personale "The shape of mind" del 20/04/2006 presso la galleria FYR.


 Issac Abrams è, già negli anni ’60 in USA, tra i più grandi ideatori dell’ “Arte Psichedelica” diffusasi in tutto il mondo e sceglie oggi la culla del Rinascimento, Firenze come palcoscenico per evocare scenari di piacevole e intensa percezione di sensi e forme, in continua metamorfosi. Il suo impeto creativo si abbandona a un estetico rapimento in bilico tra azione e contemplazione, dove il “gioco” dell’arte riesce incredibilmente, quanto compiutamente, a realizzare un pianeta “altro” dal nostro: miriadi di occhi che ci guardano e entità che sbucano come apparizioni, tra sensoriali esperienze di luce.

Incredibili colpi di scena nell’avvincente “Pianeta Abrams”, cocktail “lisergico” shakerato con ambientazioni cosmiche in una forte trama compositiva di continuo stupore, autentico “work in progress” per esplorare nuovi territori della mente. L’artista newyorkese nel suo dinamico laboratorio di ricerca domina e controlla, con agile tratto, labirintici contrappunti e meditative armonie di forme e colori, per illuminare la reale purezza delle sue visioni. Fogli di carta, tele di canapa, canovacci, schermi, più recentemente film, e i suoi quadri per farci vivere sconosciute e inaccessibili regioni della psiche, nuove consapevolezze e apparizioni. Il minimalismo descrittivo si trasfigura nell’amplificante ritmo di avvincenti allucinazioni, dove si sovrappongono figurazioni scomposte, fluide, aeree, celate in soffuse atmosfere mitologiche. I suoi colori, al di là dello spazio e del tempo, spesso elettrici e assolutamente contemporanei, si accostano anche alla classicità dell’ocra rossa per planare nel blù d’oriente e vibrare nella lacca di geranio, nel giallo zolfo, nell’assoluto vortice della terra d’ombra naturale, mentre il grigio perla rimbalza tra l’incarnato e il rosa, per dissolversi nel verde acqua.

L’arte è comunicazione, ricerca della differenza e con Abrams diventa compiuta narratività onirica, nell’iperbolico sguardo di nuove consapevolezze espressive. Per superare la palude della banalità, in un’epoca che ha bisogno di inaspettate prospettive e sconosciute atmosfere, e dove non si può prescindere dal gioco... di essere in gioco.

Chi può affermare, allora, che non esista un “altro” da noi, dopo aver visto il “Pianeta Abrams” ? Un pianeta sospeso nel sogno, tra esplosioni, ricomposizioni e rarefazioni di immagini, segni, simboli e colori, reale poetica e testimonianza del nostro tempo.

Umberto Putzu   

 

Galleria FYR _ Borgo Albizi, 23 _ Firenze _ tel: +39 055 2343351 _ orario visita:16:00 - 19:30 (chiuso lunedì)