SUN LIAN GANG
“Oriental Ideographism”
8 – 30 dicembre 2012
FYR arte contemporanea - Firenze
La mostra è presentata dal critico d’arte Umberto Putzu |
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Nel variegato mondo dell’arte cinese, che dal 1985 ha modificato il suo percorso, attraverso una serie di cambiamenti sociali, culturali e politici, dando vita ad un boom economico sorprendente, l’artista Sun Lian Gang, fondatore dell’astrattismo ideografico contemporaneo, basa la sua ricerca sull’esperienza antica della calligrafia cinese e il concetto stesso che questa ha rappresentato nella millenaria storia del paese, ma compone le sue opere con una nuova linfa vitale e creativa che, attraverso il segno, si libera dall’immaginario del linguaggio tradizionale per raggiungere una mitezza e una raffinatezza espressioni della nuova idea artistica.
Diversamente dall’astrattismo occidentale, i cui maestri, da Malevich, Kandinski, Mondrian fino a Pollock, hanno usato, per realizzare i loro lavori, un modo diretto, impiegando colori, volumi e forme per esprimere le emozioni, l’ideografismo orientale di Sun Lian Gang, si riappropria della filosofica maestria tradizionale cinese, del gusto di dipingere “tra il somigliante e il non somigliante” per sganciarsi, con un gesto creativo, in una serie emozionante di scenari informali che rivelano grande espressività, innovazione e mistero.
Sun Lian Gang, crea le sue opere, esprimendo un’idea, ben lontana, dal suo significato occidentale. L’ideografismo astratto orientale di cui Sun Lian Gang è maestro, rappresenta un cambiamento nel panorama artistico tradizionale cinese, che, partendo dalla cultura antica, trasforma gli elementi fondamentali calligrafici in un’idea nuova dove non esiste una ricomparsa di elementi acquisiti ma un salto creativo, un evento innovativo, in una dimensione culturale in cui l’artista Sun Lian Gang intravede un nuovo percorso dell’arte cinese.
SUN LIAN GANG
“Oriental Ideographism”
Inaugurazione 8 dicembre 2012 ore 17,30
FYR arte contemporanea,
Borgo Albizi 23 – Firenze
Tel. 3286852612 – foyer@fyr.it
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L’ASTRATTISMO CINESE CONTEMPORANEO PARTE DALL’ESPRESSIONE DI UNA IDEA
di Sun Lian Gang
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L’astrattismo contemporaneo in Cina ha sempre avuto due ostacoli: la tradizione cinese e la tradizione occidentale. La cosiddetta tradizione cinese è quella che si avvale di immagini linguistiche tradizionali fatte di calligrafia, scrittura ideografica, sigilli. La cosiddetta tradizione occidentale invece è quella dell’espressionismo. Nel linguaggio moderno quando si parla di arte astratta la maggior parte delle persone pensa subito all’occidente, pensa a Malevich, a Kandinski, a Mondrian e a Pollock. Un occidentale che ha visitato il mio studio ha esclamato con eccitazione "Pollock! Pollock!". In realtà io sto solo facendo degli esperimenti di astrattismo cinese che non c’entrano con Pollock. Per quanto imbarazzante, gli occidentali e gli stessi cinesi tendono a ricondurre tutta l’arte astratta all’espressionismo occidentale. Se continuiamo a seguire la strada dell’occidente, qualsiasi cosa faremo sembrerà come già stata fatta da qualcun’altro. Come possiamo fare a percorrere una via dell'astrattismo che ci appartenga? E come potrebbe fare l’arte astratta a condurre lo sviluppo dell’arte contemporanea cinese? A cambiare lo stato attuale dell’arte contemporanea cinese, dove tutto il resto è oscurato dalla "pop art politica"?
Per questo motivo il mio punto di vista è: l’arte astratta cinese contemporanea deve partire dall’espressione di una idea.
Cosa significa “espressione di una idea”? Iniziamo a spiegarlo dall’estetica tradizionale cinese. Quando i cinesi dipingono una pietra non dipingono una pietra particolarmente somigliante, piuttosto pongono enfasi sul fatto di dipingere una pietra con soltanto alcune pennellate. La maestria della pittura tradizionale cinese sta tutta in quel “gusto” di dipingere “tra il somigliante e il non somigliante”.
Questo ideografismo cinese è completamente diverso dall’espressionismo occidentale.
L’astrattismo cinese contemporaneo non può seguire la strada dell’espressionismo occidentale. Gli occidentali percepiscono attraverso il “vedere” e l’”ascoltare”, in un opera d’arte esprimono i sentimenti in modo piuttosto diretto, amano usare il “sì” e il “no”. Anche se l’astrattismo occidentale si è già allontanato dal ritratto realistico in prospettiva, tuttavia è ancora molto diretto e impiega colori, volumi e forme per esprimere le emozioni. La differenza è che "non è somigliante" e diventa sempre più esplosiva e turbolenta.
Il nostro modo di percepire si basa sul gusto e sull'olfatto, prediligiamo l’assaporare e il ponderare. Abbiamo una nostra storia. Naturalmente questo non significa che l’arte astratta cinese deve seguire pedissequamente la tradizione, che peraltro all’inizio avevo indicato come uno degli ostacoli. Gli astrattisti cinesi devono partire dal concetto del “tra il somigliante e il non somigliante” per poi allontanarsi dal linguaggio e dalle immagini dei loro antenati, dalle decorazioni ceramiche, dai sigilli e dalle ossa oracolari. L’innovazione è paragonabile al rapporto genitore-figli, i figli nascono dai genitori, ma non diventeranno mai come loro. Il livello più alto per l'arte astratta si può chiamare "una grande immagine senza forma". L’arte astratta contemporanea se vuole trovare la propria direzione deve mantenere l’estetica di “mitezza e raffinatezza” tradizionale cinese, ma deve liberarsi dall'immaginario e dal linguaggio tradizionale. Questa mitezza e raffinatezza sono l’espressione di una idea.
L’arte contemporanea è correlata alle persone e alla soluzione dei loro problemi. Con il boom economico cinese, la società sta attraversando un enorme cambiamento e le persone si trovano ad affrontare ogni genere di ansia. I prezzi sono arrivati alle stelle, il mercato immobiliare è impazzito, ma non è il mondo che è impazzito, sono le persone che sono diventate pazze. Come possono fare per liberarsi? Anche se può suonare utopico, la natura “ideografica” dell’arte astratta cinese determina la sua capacità di liberare le menti delle persone.
In futuro l’arte contemporanea cinese deve riuscire a staccarsi dalle “belle arti” ed entrare nel percorso dell’arte astratta. Sulla tela non ci deve più essere una riapparizione, bensì creatività. In pratica l’astrattismo ideografico contemporaneo cinese sarà la gioventù del futuro. |
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SUN LIAN GANG - “Oriental Ideographism”
Testo critico di Umberto Putzu
Con le sue sperimentazioni artistiche multimediali Sun Lian Gang elabora i fondamenti primordiali dell’antica calligrafia cinese, d’eleganza manierata ma anche eccentrica e istintiva, sviluppandoli con l’esperienza informale dell’arte contemporanea internazionale, per comporre una nuova e compiuta sintesi tra oriente e occidente. La sua più immediata espressività, pur testimoniando la tradizione calligrafica cinese, è proiettata tra presente e futuro come avvincente fusione tra grafie e colori in dinamica composizione.
La forte energia delle sue opere si afferma, nel labirinto dei segni, come essenza del suo impeto espressivo, articolata trama dei suoi scenari compositivi, che svelano segrete energie. E’ proprio questo l’enigma dell’arte, vivo mistero nella tensione tra reale e immaginario.
Con Sun Lian Gang esploriamo la dimensione di un artista, autentico testimone del nostro tempo, che sintetizza le forme stilizzate d’oriente con gli impulsi informali della nostra contemporaneità, grazie ai tratti pittorici delicati ma decisi, alle grafie piacevolmente ondeggianti e ai colori scintillanti. Nelle sue opere attraversiamo un percorso dove affiorano nuove consapevolezze della percezione del mondo visivo, nelle sue multiformi sfumature e in un continuo divenire nascosto e manifesto.
Sun Lian Gang fa emergere scenari d’avvincente fascino, grazie alla conoscenza della genesi e degli sviluppi del linguaggio artistico contemporaneo e alla ricerca di diffuse contaminazioni tra oriente e occidente, nella consapevolezza di sentite trasformazioni di creativa crescita.
Segni, schizzi, grafie sono in continua metamorfosi e si bilanciano in un dinamico equilibrio che realizza un senso di stilistica unità, data proprio dall’articolata complessità dell’insieme. I colori, nella loro splendida accensione in movimento, hanno anche un particolare codice: spesso sono sovrapposti per risvegliare cangianti tonalità e per evidenziare vibranti atmosfere d’avvolgenti contrappunti spaziali, nella marea dei segni animati da un ritmo aperto a continui giochi di luce. E’ proprio la meraviglia di queste visioni di luce che fa apparire pulsanti sequenze cosmiche, informali “forme” che riflettono inaspettate percezioni.
L’artista, pur esprimendosi fondamentalmente in forma astratta, riesce nell’insieme di segni, grafie, colori a ideare una rappresentazione che, nei suoi enigmi, trasmette una dinamica meditazione, un riflessivo respiro in un vortice tra terra e cielo, luce ed ombra, essenzialità e lirismo. E’ proprio l’unione tra materialità e spiritualità a dare la cifra di un’arte al di là dei confini, non solo geografici in un mondo globale, ma anche al di là dello spazio e del tempo.
Per Sun Lian l’arte è anche un gioco e, proprio il suo saper giocare con l’arte, indica un “altrove” dalle nostre fissità quotidiane, un’apertura a nuove consapevolezze, testimoniando che l’arte è sempre visione insolita, diversa: un “work in progress” nel segno di una vera compiutezza stilistica, in un’esplosiva marea di segni e colori, che sognano un nuovo orizzonte di luce per l’universo contemporaneo in bilico tra essenza e apparenza. |
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