Sacro Umano Corpo




Leonardo Maniscalchi

dal 4 Dicembre 2010 al 16 Gennaio 2011

La mostra è presentata dal critico d’arte Umberto Putzu

Prigionieri del corpo
S. Maria del Carmine (Fi)
Nelle mie lacrime
Chiesa della purezza, Gallipoli
Elevetion 5
Duomo (FiI) 2007

 

Leonardo Maniscalchi, grande interprete della comunicazione fotografica internazionale, ritorna nel cuore di Firenze, in Borgo degli Albizi, proprio nella stessa strada del centro storico in cui aprì il suo primo studio, per festeggiare 30 anni di successi internazionali. Con l’esposizione dal titolo: ”Sacro Umano Corpo”, presentata dal critico d’arte Umberto Putzu, esordiscono in anteprima assoluta alla Galleria FYR arte contemporanea le sue ultime straordinarie elaborazioni fotografiche.

In questa mostra, già molto attesa come sottolinea Umberto Putzu, “Leonardo Maniscalchi mette al centro l’uomo, inteso come umanità, corporeità, sacralità. L’ottica dell’esposizione è l’irripetibile sacralità dell’uomo, proprio nell’era della tecnologia che tende a fare dell’uomo stesso un semplice ingranaggio sostituibile del sistema. Per questo ”Sacro Umano Corpo” è una forte testimonianza della complessità della nostra epoca, al di là di forzature e contrapposizioni, tra bianco e nero, bene e male, mente e corpo… troppo spesso alimentate oggi anche dai media. Lo stesso titolo rivela un carattere essenziale, quanto emblematico e concettuale, per un nuovo paradigma di immagini, dove i corpi irrompono nelle chiese con l’ardore del mistero, acceso da continue sovrapposizioni temporali. E nelle immagini affiora l’uomo nelle sue più avvincenti e inaspettate sfumature, codice di segni, colori, gesti…ancora da svelare.”

”Sacro Umano Corpo” indica anche lo sviluppo della prestigiosa carriera di Leonardo Maniscalchi che molti ricordano anche per le sue molteplici copertine, da segnalare in particolare ‘i 50 anni della Repubblica’ sull’Espresso nel 1996 e per la ‘caduta del muro di Berlino’ su Panorama. Nel trentennio della sua attività ricordiamo che molte sue rassegne sono state patrocinate da Istituti di Cultura, Musei e gallerie: dagli esordi con la mostra “Capo d’opera” di Achille Bonito Oliva nel 1982 fino a personali che spaziano da Milano a Daytona Beach, Barcellona, Valencia, Madrid, Bratislava, City Texas, Sofia, Nairobi, Budapest, Los Angeles.
Leonardo Maniscalchi è anche magnifico ritrattista di personaggi celebri, grazie alle continue frequentazioni del mondo letterario, artistico, culturale tra cui è doveroso annoverare: Guttuso, Moravia, Annigoni, Bay, Chet Beker, Stan Gatz, Moschino, Krizia,Versace, Busi, Dorfles, Donald Tramp, e tanti altri. E proprio Renato Guttuso nel 1986 lo ha indirizzato e incoraggiato verso la fotopittografia che vede il suo crescere come artista concettuale, Un artista in “continuum studium”, instancabile alchimista delle sue tecniche digitali in un paradigma creativo che va dal “MitoMetaCorpus” con il suo concettualismo romantico a tematiche che spaziano tra le astrazioni figurative di “Photofobia”e “CosmosArt”


Fondatore nel 1989 di “Click up” e “ADFF” (Accademia di fotografia) a Firenze, le prime scuole internazionali per fotografi di moda che hanno avuto un grande riscontro internazionale e la partecipazione di allievi da tutto il mondo. Tra i vari riconoscimenti e premi di prestigio ricordiamo: ”La Pagina d’Oro” attribuita dalla rivista “Arte e ambiente”, il “D’Artagnan” ad Auch (France) e il premio di artista fotografo dell’anno a Nicosia. Ha inoltre realizzato copertine e servizi editoriali e pubblicità per importanti riviste: ”Vogue, L’Espresso, Panorama, Amica, Grazia, Goia, Max, PhotoG(Cina), Select (Giappone), Photo, Zoom, Playboy oltre che editoriali per note case stilistiche di moda tra cui Armani, Krizia, Valentino, J.P. Gautier, Moschino; Versace, Y.S.L., Fendi ecc.

Con Maniscalchi entriamo in una nuova dimensione metafisica avvincente e incisiva, con un codice di linguaggio intimo in chiave di lettura poetica e universale fatto come lui stesso suggerisce: “D’amore per la libertà interiore”.

Come sintetizzare questa nuova esperienza espositiva di Leonardo Maniscalchi? Per il critico d’arte Umberto Putzu: in questa mostra la ricerca di Maniscalchi, definito “uomo della luce”, attraversa l’umano e il fascino dei suoi interrogativi…per farci vivere un concerto di scintillanze inaspettate, nel labirinto di possibili nuove consapevolezze. Per darci la possibilità di interpretare la nostra epoca, con lo stupore che a volte sa offrirci l’arte. E l’arte ha bisogno di luce d’amore.